Biografia

La mia arte

Tra originalità e sperimentazione

I miei maestri:

Tanti sono stati quelli che hanno influito anche indirettamente  sul mio percorso artistico. Un percorso tortuoso ma rettilineo nel suo intento, in quanto sono svariate le vie pur unite da un  denominatore comune di ricerca, sperimentazione, originalità e amore per il colore. Il tutto traspare non solo nei metodi  ma anche nei materiali per via delle loro caratteristiche fisico-chimiche ottenendo effetti di attrazione e repulsione causando anche l’effetto invecchiamento.

Il mio primo  maestro  è stato Enrico Baj il quale ritiene di non  sacrificare  genialità e spontaneità dell’apprendista nell’intento di seguire rigidamente le tappe dello studio classico  dell’arte, frenandole.

Mi sono tuffato negli acquarelli di cui tuttora ne sono innamorato per la loro trasparenza, sincerità e libertà, (tanto che sin dagli inizi mi sono messo ad acquarellare lo stesso acrilico) ma ho prodotto anche lavori con l’inchiostro di china, i colori metallici e l’aeropenna.

Il mio percorso ha attraversato quasi tutte le scuole di pittura: dall’iconico, all’impressionista, espressionista e concettuale, astratto, collage, arte povera, gestuale, scultura, fotografia, video-art, passando per le installazioni fino ad arrivare al  fluid painting (pouring) modificato nel mio Dynamic Art. E qui salta fuori il mio secondo maestro Michelangelo Pistoletto, il quale non volendo essere etichettato con un timbro distintivo, saltellava liberamente nel fare  dei lavori che corrono indistintamente  tra una scuola e l’altra, se non addirittura li metteva insieme nello stesso lavoro.

Il mio avvicinamento e coinvolgimento totale con gli Iperspazialisti mi ha fatto ammirare oltre Lucio Fontana anche Agostino Bonalumi, Turi Simeti, Enrico Castellani e Piero Dorazio, pur senza scordare Emilio Scannavini e Roberto Crippa ma anche Georges Mathieu, Alberto Burri, Victor Vasarely, Hans Hurting, Arnaldo Pomodoro dal quale mi ha preso la mania della sfera, la sua mobilità e cosa nasconde dentro di sé.

Ma quello che mi ha fulminato veramente è stato Paul Jenkins in quanto, amatore dell’acquarello, già dai primi anni andavo ad acquerellare tutto quello che trovavo di materiali, spingendomi ultimamente a sviluppare  ulteriormente questa tecnica nella mia ennesima ricerca intitolata “La svolta” e più in particolare in “Melodia”.

Il mio salto dalla terza dimensione dello spazio alla quarta del tempo (sigillato nella  mia proposta del “Manifesto della Quarta Dimensione del Tempo”),  si basava sulla presa d’atto che Spazio e Tempo  sono una unica entità,  gemelli siamesi indivisibili ma solo artificiosamente ed arbitrariamente separati, i quali influiscono inequivocabilmente l’uno sull’altro.

In seguito ad una riflessione in cui cercavo di capire come  agisce e influisce l’una dimensione  sull’altra e chi è l’attore artefice di tutto ciò, sono arrivato ad identificarlo nel Movimento, unico segno di vita secondo il nostro Leonardo (e qui parlo genericamente  di movimento e non della velocità ammirata a suo tempo dai   Futuristi).  Un movimento perpetuo, indifferentemente lento, veloce, oppure  addirittura velocissimo, come quello che osserviamo perennamene nello spazio cosmico, laddove assistiamo in continuazione  alla nascita ma anche alla morte di pianeti, stelle o addirittura galassie i quali vengono inghiottiti da un gigante buco nero oppure esplosi e ridotti  in infinitesimi frammenti che si spargono nel vuoto cosmico  nel mentre  una volta brillavano, correvano e saltellavano con straordinaria  vitalità, che ci ha sempre affascinato nella vita cosmica ed è stato proprio cosi che è nato il mio Dynamic Art.

LA  SVOLTA

Ad un certo punto ho voluto ripassare di nuovo tutto il mio percorso artistico con tutte le sue tappe però con una nuova chiave di lettura ed è stato un periodo sperimentale definito “P.T.D.T.” (abbreviazione di “Prove Tecniche Di Trasmissione”, titolo rubato dall’inizio della TV a colori) dal quale sono uscite fuori quattro linee: “Armonia” (acrilico spatolato su tela), “Melodia” (acrilico fluidificato su tessuto), “Fantasia” (acrilico fluidificato su carta), “Sinfonia” (acrilico fluidificato su tela).

L’arte è armonia, ingegno, originalità e ricerca.