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https://www.positanonews.it/2018/06/gli-strappi-emotivi-nella-produzione-nabil-el-zein-testo-maurizio-vitiello/3249031/

GLI “STRAPPI EMOTIVI” NELLA
PRODUZIONE DI NABIL AL-ZEIN. Testo di Maurizio Vitiello.
di CulturaNews di Maurizio Vitiello – 12 giugno 2018 – 0:47

Nabil Al-Zein lo conosco da tempo, da quasi venti anni.
Lo incontro dappertutto, dal “Premio Sulmona” all’“Arte Fiera” di Bologna, dall’Abruzzo alla Calabria.
Io sibilo saluti arabi, ma la mia lingua napoletana ci mette ironia sofisticata e lui ride, perché comprende che c’è affetto.
Da segmenti geometrici ad aggettazioni ben regolate si è spostato e ora rende richiami di vivi cromatismi, nonché l’incidenza di gesti in composizioni più larghe di fiato.
L’artista relaziona ventagli coloristici in una temperie di gesti.
I suoi attraversamenti cromatici sono spinti a reclamare squilli di vita.
La soluzione linguistica scelta gli permette di accentare rapidità e conclusioni immediate.
Accenni, suggerimenti multipli coprono la spinta nettamente informale materica e si notano fresche vitalità propulsive.
È, fondamentalmente, una pittura che determina intensità di carattere e caratura.
Rilievi capaci trasfigurano l’impatto emotivo e il campo visivo risulta contrassegnato da pronunce segniche.
Nelle sue cadenzate redazioni interpreta calcolate dilatazioni.
Circolano trasparenti ed estreme notazioni striate di libere campiture informali, che fanno scivolare cromatismi iridescenti con respiri arrotolanti; e un senso dell’anima è appuntato.
Non è solo un esercizio di pittura decisamente dinamica, ma, soprattutto, un avvicendarsi di sentieri psicologici.
Tra abbreviazioni, accrescimenti, flussi avvincenti si muovono pulsazioni sensibilissime.
Insomma, tracce, integrazioni e rapide successioni cromatiche inseguono un ritmo plasmatico di variazioni di toni e di sorgenti luministiche.
Sostanziali intendimenti caricano battenti sentimenti.
L’artista studia, regola, esprime superamenti per oltrepassare il codice informale modulato da una forza gestuale, che si fa vertice di proposizioni.
Nabil Al-Zein muove trasporti passionali e racconta in mille versioni un tessuto di stesure composite ragionate.
I suoi passaggi emotivi intendono sostanziare osservazioni del reale in una chiave espressionistica di taglio informale e, nel contempo, associare e rendere entusiasmanti energie che gli corrono nell’anima.
Maurizio Vitiello

 

http://www.lobodilattice.com/mostre-arte/eswposizione-temporalista-marzo-tempo-temporale

Esposizione Temporalista “Marzo… tempo, temporale, TEMPORALISMO” (nuovo allestimento)
mostre, arte, eventi, artistici, gallerie, contemporanea

A cura di

Massimo Nicotra – presentazione critica: Ivan D’Alberto

Artisti

Attinia, Luigi Ballarin, Sandro Bartolacci, Luisa Bergamini, Lorenzo Boggi, Ugo Caggiano, Giorgio Cannara, Alfredo Celli, Giancarlo Costanzo, Silvio Craia, Andrew Crane, Nino De Luca, Antonio Del Gatto, Lucio Del Gobbo, Gerardo Di Salvatore, Anna Donati, Salvatore Fornarola, Ignazio Fresu, Andrea Giorgi, Roberto Grillone, Gruppo Sinestetico, Luciano Iannucci, Benedetta Jandolo, Ettore Le Donne, Jacob Jiménez Lechuga, Jai Llewellyn, Ciro Maddaluno, Arianna Mandolesi, Diego Maragno, Violetta Mastrodonato, Hiroshi Matsumoto, Mario Migliorelli, Gabi Minedi, Adamo Modesto, Stefano Momentè, Nabil, Massimo Nicotra, Shura Yuzzelli Oyarce, Vittorio Pannone, Massimo Pompeo, Gualtiero Redivo, Geremia Renzi, Antonella Sassanelli, Ernesto Massimo Sossi, Marcello Specchio, Leo Strozzieri, Mirko Svjetlošak, Angela Tonni Perucci, Pien van Der Beek, Claudia Vianello.

Comunicato Stampa

La mostra “Marzo …tempo, temporale, Temporalismo” apre i battenti al Castello della Rancia

Dopo la presentazione ufficiale della filosofia e del pensiero costruttivo del nuovo movimento artistico Manifesto Temporalista e dopo il successo ottenuto dall’esposizione allestita a Palazzo Sangallo, a Tolentino, lo scorso marzo, la mostra si sposta nelle antiche e prestigiose sale del Castello della Rancia che, con un nuovo allestimento, presenta gli artisti aderenti allo stesso Manifesto e selezionati per l’esposizione. Inaugurazione venerdì 4 aprile 2014, alle ore 18.00. Continua quindi, in maniera itinerante e soprattutto rispondente a quella voglia di nuove dimensioni temporali e di spazi diversi per far esprimere un nuovo concetto di arte, la mostra “Marzo …tempo, temporale, Temporalismo”, con otre 60 opere provenienti dal Brasile, Giappone, Inghilterra, Italia, Messico, Olanda, Serbia.

L’esposizione è curata da Massimo Nicotra con la presentazione critica di Ivan D’Alberto.

Un evento congiunto organizzato e promosso da “ CGROUP” e “DonQuijote”.

Catalogo in mostra. Seguirà un breve brindisi.

Questi gli artisti che espongono le loro opere: Attinia, Luigi Ballarin, Sandro Bartolacci, Luisa Bergamini, Lorenzo Boggi, Ugo Caggiano, Giorgio Cannara, Alfredo Celli, Giancarlo Costanzo, Silvio Craia, Andrew Crane, Nino De Luca, Antonio Del Gatto, Lucio Del Gobbo, Gerardo Di Salvatore, Anna Donati, Salvatore Fornarola, Ignazio Fresu, Andrea Giorgi, Roberto Grillone, Gruppo Sinestetico, Luciano Iannucci, Benedetta Jandolo, Ettore Le Donne, Jacob Jiménez Lechuga, Jai Llewellyn, Ciro Maddaluno, Arianna Mandolesi, Diego Maragno, Violetta Mastrodonato, Hiroshi Matsumoto, Mario Migliorelli, Gabi Minedi, Adamo Modesto, Stefano Momentè, Nabil, Massimo Nicotra, Shura Yuzzelli Oyarce, Vittorio Pannone, Massimo Pompeo, Gualtiero Redivo, Geremia Renzi, Antonella Sassanelli, Ernesto Massimo Sossi, Marcello Specchio, Leo Strozzieri, Mirko Svjetlošak, Angela Tonni Perucci, Pien van Der Beek, Claudia Vianello.

L’evento ha il patrocinio del Comune di Tolentino, della Provincia di Macerata, della Regione Marche ed è organizzato in collaborazione con la Comunità Montana dei Monti Azzurri, Kiwanis, Fad.

La mostra sarà visitabile, negli orari di apertura del Castello della Rancia, sino al prossimo 4 maggio 2014.

MANIFESTO TEMPORALISTA

Scrive Nabil Al Zein – Dare più spazio al tempo per avere più tempo per lo spazio. Il temporalismo è ricerca nell’arte, lontano da futili celebrazioni passatiste e per una libertà espressiva nell’arte senza limite alcuno. È in lotta perenne contro lobby e poteri forti che si annidano da parassiti in certi ambienti artistici ammuffiti e putrefatti causando immobilismo e stagnazione.

I temporalisti sono i figli di oggi, di domani e di tutti i tempi a venire. Non si fermano a contemplare quanto sia ammirevole il già compiuto anche fosse opera loro, ma puntano sempre più in alto verso un continuo rinnovamento. Il temporalismo è sperimentazione senza sosta per generare arte che appassiona ogni organo sensitivo e ogni spirito libero avvalendosi di tutte le tecnologie che il tempo ci mette a disposizione senza eccezione alcuna. Si esprime anche attraverso l’arte digitale, la fotografia, i video-art, le installazioni come pure le performances, la poesia, il teatro, il cinema, l’architettura e naviga pure in rete.

Il temporalista è principalmente uno spazialista insaziabile che non si sente più appagato dalla sola terza dimensione ma vuole navigare nella quarta sognando la quinta. Spazio-tempo sono gemelli siamesi inseparabili che interagiscono l’uno nell’altro modificandolo per via del moto, segno inequivocabile di vita come sostiene il nostro grande Leonardo.

Ogni temporalista nel cercare di mettere a nudo la quarta dimensione nelle sue varie manifestazioni opera secondo la sua esperienza, il suo intuito e il suo percorso  personale e nel modo a lui più congeniale.

Mirando al respiro del TEMPO, scandisce gli istanti infinitesimali di esso intrappolando e mettendo in evidenza le tracce del suo passaggio individuandole nello spazio sotto forma di frammenti, strappi, fori, fratture, esplosioni e infiniti vortici. Forme mai statiche ma in movimento perpetuo che viaggiando creano un’alternanza stupefacente di vuoto-pieno nel micro e macro cosmo.

Non accettiamo più che la nostra arte sia sempre prigioniera degli spazi chiusi riservata agli intenditori e neanche prigioniera dentro un quadrato, né che debba finire per forza sul muro, ma è destinata ad occupare qualsiasi spazio anche pubblico e all’aperto per dialogare con la natura e l’uomo. Può essere sospesa nel vuoto o adagiata per terra o penzolante dal soffitto nello spazio infinito oppure addirittura intuendone la presenza senza poterla notare fisicamente.

Il temporalismo non è solo arte concettuale geometrica fine a se stessa, ma è un impegno nei vitali problemi sia dello spazio che del tempo, dall’inquinamento al degrado non solo ambientale ma anche delle coscienze fino alle corse affannate contro il tempo per cogliere nullità e futili illusioni imposte dai maghi della globalizzazione.

È in lotta incessante contro egoismo, perfidie, materialismo, guerre e sopraffazioni per un mondo più pulito anche nello spirito visto che si è riusciti a produrre persino immondizia spaziale.

Ufficio Stampa: Luca Romagnoli

ilPESCARA

http://www.ilpescara.it/eventi/mostre/nabil-al-zein-forkinaction-storia-di-ordinaria-follia-spazio-he5-8-febbraio-2014.html
Nabil Al-Zein in ‘FORKinACTION: storia di ordinaria follia’ allo spazio He5

Redazione IlPescara 6 febbraio 2014

Nabil Al-Zein in ‘FORKinACTION: storia di ordinaria follia’ allo spazio He5

Presso spazio He5 Dal 8/2/2014 Al 8/3/2014

P. P. 3

 

Riprendono gli appuntamenti espositivi presso lo spazio He5 di Pescara, nei pressi del tribunale nuovo. Ad aprire il calendario 2014, sabato 8 febbraio alle ore 19, sarà l’artista italo-siriano Nabil Al-Zein con la mostra ‘FORKinACTION: storia di ordinaria follia’ tra una forchetta e una tela. Il percorso espositivo propone una singolare narrazione tra un oggetto di uso quotidiano, la forchetta appunto, e la tela di un quadro.

Nel lavoro di Nabil sono evidenti le contaminazioni culturali derivanti dalle esperienze estetiche portate avanti, negli anni ’60 e ’70, dallo spazialista Lucio Fontana e dagli astrattisti Enrico Castellani e Agostino Bonalumi. Questi riferimenti non vanno intesi come mero citazionismo, ma solo come punti di partenza che hanno permesso all’artista di sviluppare una ricerca estremamente personale.

FORKinACTION è il simpatico escamotage che l’autore usa per raccontare il difficile momento generativo che vive quando è di fronte ad una tela bianca. Nabil affronta il quadro con una forchetta rendendo l’azione artistica un pasto quotidiano, un nutrimento. La forchetta buca la superficie e la penetra; l’artista entra nel piano, lo divora e lo mastica. L’arte quindi accede nel suo corpo, o meglio il suo corpo accede nell’arte rimanendone piacevolmente vittima.

La sua azione rimane intrappolata in uno spazio a metà tra la superficie e le viscere della tela. La forchetta “addentatrice” resta bloccata in un’istantanea, è fagocitata dal quadro che come un serpente digerisce la sua preda. L’artista ha perso la sua “battaglia”, ma ha raggiunto il suo obiettivo: intrappolare un’azione fermata nel tempo e documentata dall’estroflessione della tela stessa.

La mostra è curata dallo Studio Architettura Ingegneria He5 in collaborazione con il Centro di Archiviazione e Promozione della Performing Art. L’esposizione resterà aperta fino all’8 marzo.

ARTE.IT

http://www.arte.it/calendario-arte/pescara/mostra-nabil-al-zein-e-mc2-zur-elektrodynamik-bewegter-korper-6080

Nabil Al-Zein. E=mc2 – Zur Elektrodynamik bewegter Korper

 

Nabil Al-Zein. E=mc2 – Zur Elektrodynamik bewegter Korper

Dal 08 Gennaio 2014 al 22 Gennaio 2014
Pescara
Luogo: Mediamuseum
Telefono per informazioni: +39 085 4517898
E-Mail info: info@mediamuseum.it
Sito ufficiale: http://www.fondazionetiboni.it

  “Il concetto fisico di spazio-tempo combina le nostre classiche nozioni distinte di spazio e di tempo in un insieme unico e omogeneo, questi è una conseguenza diretta della teoria della relatività ristretta, di Albert Einstein che stabilisce un’equivalenza fra lo spazio e il tempo.
Nostra visione classica dello spazio le sue tre dimensioni componenti sono equivalenti e omogenee fra loro e riferite all’osservatore (quello che viene considerato avanti o dietro da un osservatore può essere considerato destra o sinistra da un altro osservatore disposto diversamente), alla visione relativistica possiamo assimilare anche la dimensione temporale rendendola percepibile in modo diverso da osservatori in condizioni differenti.
I punti dello spaziotempo sono detti eventi e ciascuno di essi corrisponde ad un fenomeno che si verifica in una certa posizione spaziale e in un certo momento. Ogni evento è perciò individuato da quattro coordinate.
Un bicchiere che cade a terra e si rompe è un evento, accade in un unico posto in un determinato momento e in uno specifico sistema di riferimento.
In senso stretto, la nozione di un evento è una idealizzazione astratta, nel senso che specifica un attimo definito ed un posto nello spazio, mentre la nozione comune di evento sembra avere un’estensione finita sia nel tempo che nello spazio.
Uno degli obiettivi della relatività è di specificare la possibilità di come gli eventi siano correlati e si influenzino a vicenda.
Ogni oggetto presente nell’universo influisce sullo spaziotempo e quindi su tutte quattro le dimensioni che lo compongono: per esempio, la Terra influenza le tre dimensioni dello spazio attraverso la gravità, e influisce sul tempo attraverso un rallentamento del tempo stesso. Nei buchi neri il tempo viene rallentato di moltissimo; tanto da ipotizzare che, nel loro nucleo, il tempo sia completamente fermo.
Se immaginiamo di osservare tutto lo spaziotempo dell’universo nella sua interezza, immaginando dunque di “uscirne fuori” per guardarlo, esso assomiglia, per ricorrere a un’utile metafora, a un lungo fiume completamente ghiacciato, nel quale ci sono le linee d’universo degli oggetti: la lunghezza è la dimensione temporale; per lo spessore e la larghezza ci sono gli eventi così come sono disposti nello spazio. Ricordiamoci che noi qui vediamo tutto lo spaziotempo, e dunque tutto lo spazio esistente e tutto il tempo, sia passato che futuro. La “visione” immaginaria e “in contemporanea” di tutto lo spaziotempo esistente è detta dai fisici e dai filosofi visione “in blocco” dello spaziotempo o anche continuum spazio-temporale”.  Massimo Nicotra  

Dall’8 al 22 gennaio 2014 al Mediamuseum

 

L’OPINIONISTA

giornale on line – Abruzzo    http://www.lopinionista.it/notizie/?p=210481

7 gennaio 2014

Pescara, Mostra personale di NABIL Al – Zein

PESCARA – Domani 8 gennaio 2014, alle ore 17.00, al Mediamuseum di Pescara verrà inaugurata la mostra di Nabil Al-Zein in arte  NABIL dal titolo E=mc² (Zur Elektrodynamik bewegter Körper). Siriano di nascita, vive e lavora in Italia  dal 1966. Medico-dentista, scrittore e poeta nonché fotografo, in arte è autodidatta e sostiene la primaria importanza dell’evoluzione nell’arte. Ha puntato il dito  sul concetto Spazio-Tempo di Einstein per fare il suo strappo verso la quarta dimensione del TEMPO lambendo anche la quinta: quella spirituale di  Vasilij Kandinsky. Per Nabil l’arte è libertà e l’artista è un uomo libero e, anche quando ha intrapreso  il suo percorso preferenziale, non deve per forza diventare  prigioniero  della propria forma espressiva.

Scrive Massimo Nicotra [… ]              ]
La mostra, ad ingresso libero, sarà aperta al pubblico tutti i giorni feriali dalle ore 10,30 alle 12,30 e dalle 17,00 alle 19,00. Inaugurazione: mercoledì 8 gennaio 2014 – ore 17,00.

Cultura inAbruzzo

http://cultura.inabruzzo.it/0025972_pescara-il-siriano-nabil-al-zein-mostra-al-mediamuseum/

 Pescara. Il siriano Nabil Al-Zein in mostra al Mediamuseum

Scritto il 15 gennaio 2014    Autore: Leo Strozzieri

Abruzzo » Mostre » Pescara. Il siriano Nabil Al-Zein in mostra al Mediamuseum

 

Al Mediamuseum mostra del siriano Nabil Al-Zein

Importante mostra al Mediamuseum di Pescara dell’artista siriano Nabil Al-Zein, assai noto nella nostra regione per aver partecipato a diverse edizioni del Premio Sulmona e per aver fatto parte dello storico Movimento Iperspazialista, sorto, come noto, tra le città di Chieti, Pescara e Venezia.

L’esposizione inauguratasi l’8 gennaio 2014 e che si protrarrà fino al 22 gennaio, ha per titolo

“E=mc²”. Si tratta della celebre equazione fisica che stabilisce l’equivalenza tra l’energia (E) e la massa (m) di un sistema fisico. Essa venne scoperta nel 1905 dal fisico e filosofo Albert Einstein. La “E” indica l’energia emessa dal corpo, “m” indica la massa che è andata perduta e “c” è la costante che corrisponde alla velocità della luce.

Nato a Damasco nel 1944, risiede in Italia dal 1966 quando aderisce al suddetto Movimento Iperspazialista, attratto dalle intuizioni del grande Lucio Fontana di cui i fondatori del gruppo intendono ampliare la concettualità. . Artista assai impegnato anche sul piano del dialogo tra diverse civiltà, ha al suo attivo una brillante carriera fatta di fasi per lo più sperimentali di ricerca.. Nel nostro paese ha tenuto mostre a Roma e Milano. Sue opere sono esposte tra l’altro all’aeroporto di Fiumicino. A proposito di passaggi successivi nella produzione artistica di Nabil, vanno citate le opere di pittura, scultura, fotografia, installazione e video-arte.

In questa mostra pescarese, Nabil incentra la sua attenzione sul concetto Spazio-Tempo di Einstein per intraprendere l’itinerario affascinante e futuristico verso la quarta dimensione del tempo lambendo anche la quinta: quella spirituale codificata nelle opere pittoriche e letterarie di Kandinsky. In tal modo il maestro siriano pone un’interazione tra arte e scienza connubio che non poco ha affascinato tanti artisti del ‘900 a cominciare dai futuristi.

Nelle sue opere, per lo più concettuali e spesso fedeli ad un minimalismo di grande rigore e lirismo, è dato percepire una straordinaria e fertile fantasia tipica anche degli scopritori, o meglio degli inventori. La natura, secondo Nabil, vuole essere approcciata in piena libertà e con scapigliata fantasia: ecco perché l’artista autentico non può limitarsi ad un percorso prestabilito, ma deve essere disposto alla continua instabilità inventiva.

Tornando al titolo della mostra sulla quale lo studioso Massimo Nicotra ha scritto un lucido saggio critico, va osservato come il concetto fisico di spazio-tempo identificabile con il moto, combini le nostre nozioni tradizionali di tempo e di spazio in un tutt’uno secondo la nota teoria della relatività di Einstein fondata sull’equivalenza tra tempo e spazio. Questo preciso teorema avrebbe potuto inaridire sul piano pittorico la ricerca di Nabil, al contrario la esalta alla massima potenza come si evince dalla straordinaria valenza estetica evidente in ogni sua opera. Questa valenza trova una consolante riprova nelle opere fotografiche dell’artista siriano: certi scatti en plein air danno un respiro cosmico ed una visione francescana della natura. E’ un vero e proprio “Spazio vitale” il suo mondo artistico che riscuote grande accoglienza non solo presso studiosi di chiara fama come Giorgio Di Genova, Carlo Fabrizio Carli, Maurizio Vitiello e così via, ma soprattutto presso il pubblico e collezionisti.

 

 

http://www.ilcentro.it/pescara/sculture-dipinti-e-lavori-optical-esposti-al-castello-di-nocciano-1.1208819?utm_medium=migrazione

arte moderna e contemporanea

Sculture, dipinti e lavori optical esposti al castello di Nocciano

NOCCIANO. Prestiti in esclusiva e anteprime assolute come La finestra del sole (1966), scultura in legno e metallo di Mario Ceroli, Il Calendario (1969) di Pietro Cascella, un autoritratto di Joseph…


08 luglio 2013
NOCCIANO. Prestiti in esclusiva e anteprime assolute come La finestra del sole (1966), scultura in legno e metallo di Mario Ceroli, Il Calendario (1969) di Pietro Cascella, un autoritratto di Joseph Beuys, il video 96 aktion – Festa di Pentecoste di Hermann Nitsch, una particolarissima scultura di Eliseo Mattiacci del 1978, i lavori optical di Victor Vasarely e Getulio Alviani, sono esposti in esclusiva al Museo e archivio degli artisti abruzzesi contemporanei (Maaac) Castello di Nocciano rimesso in sicurezza dopo il sisma aquilano. Le opere arricchiscono la collezione permanente di arte moderna e contemporanea, allestita al primo piano dell’ala sinistra del castello medievale. Con la riapertura al pubblico, lo scorso maggio, il patrimonio artistico del museo si è accresciuto di quadri, sculture, installazioni, video, fotografie e grafiche di autori di calibro internazionale e nomi selezionati di nuova generazione: Eliseo Mattiacci, Antonio Mancini, Concetto Pozzati, Lidia Tropea, Leo Herrera, Nabil Al-Zein, Padraig Timoney, Lorenzo Boggi, Pino Zac, Francesca Fini, Kyrahm e Julius Kaiser, Pierluigi Fracassi, Giovanni D’Agostino, Matteo Fato, Jukuky e Lucilla Candeloro. Un nuovo bagaglio per molti versi esclusivo grazie al prestito di enti pubblici e collezionisti privati, gratuitamente aperto al pubblico il sabato mattina dalle 10 alle 12.30, la domenica pomeriggio dalle 16 alle 18.30 e negli altri giorni su appuntamento: maaacnocciano@gmail.com. «In caso di mancata riconferma del comitato tecnico-scientifico del Maaac», avverte il direttore Ivan D’Alberto, «i lavori che arricchiscono di molto la collezione storica torneranno ai legittimi proprietari». Il museo vanta un già prestigioso nucleo originario di opere d’arte abruzzese dagli anni ‘60 al 2007 collezionate dal primo ideatore del museo di Nocciano, Eugenio Riccitelli. Circa vent’anni fa il critico pescarese di concerto con l’allora amministrazione comunale, trasformò «con grande intuizione», sottolinea Ivan D’Alberto, la storica fortezza in luogo di riferimento per l’arte contemporanea in Abruzzo. Dopo varie alternanze nei primi anni duemila, la nuova e più stabile direzione da fine 2008 ha visto il Maaac, forte di un comitato tecnico scientifico di alto profilo, indicato lo scorso anno dal ministero dei beni culturali come luogo tra i più rilevanti nel sistema artistico contemporaneo nazionale.
Jolanda Ferrara

 

 

"Il Resto del Carlino" 13.05.2012

Il Resto del Carlino 13.05.2012

 

1000 artisti a Tavola

https://www.italiaatavola.net/articolo.aspx?id=28319

 

CORRIERE ADRIATICO venerdì, 11 maggio 2012           FERMO VENTIQUATTRORE 

That’s contemporary a Castello             

Tre geni del panorama artistico in mostra nei luoghi della contrada            

Fermo – “E’ un lavoro di reinterpretazione tra l’antico e il contemporaneo”. Camilla Boemio, curatrice, critica e consulente d’arte contemporanea, analizza la mostra “That’s contemporary” allestita nei locali della Contrada Castello. Boemio ha curato esposizioni in diversi musei in Italia e all’estero, in particolare a Los Angeles, e a Fermo ha portato i tre artisti protagonisti della collettiva allestita dalla contrada Castello.

Le opere di Andrea Panarelli e di Luigi Feretti sono legate all’utilizzo di materiali propri della storia dell’arte – spiega Camilla Boemio – Panarelli utilizza tecniche legate al Rinascimento, imparate all’Accademia di Firenze, che lui ha interpretato con un modus operandi lineare. Ferretti è uno scultore. La sua abilità è quella di lavorare in maniera strepitosa il legno. Nella mostra ci sono una serie di lavori realizzati nel corso degli anni. Nabil è un cosmopolita, un cittadino del mondo, ha origini siriane ma risiede in Italia da trent’anni. Nabil  propone un’installazione che fa riflettere trattando temi di stretta attualità. La mostra ha una sua linearità. Panarelli affronta il rapporto dell’uomo con la natura e con lo spazio. E’ una piacevole iniziativa ricreativa con una base culturale importante: è una mostra assolutamente da visitare”. In mostra nei locali della contrada Castello in via Corsica, nell’ex palestra Pende, sculture, pitture e installazioni di Nabil, Luigi Ferretti e Andrea Marco Panarelli. L’esposizione resterà aperta fino al 16 maggio. Le opere in mostra nascono dalle mani di tre geni del panorama artistico italiano. Nabil Al-Zein, siriano di nascita ma italiano d’adozione, è espressione del temporalismo: nelle sue opere unisce il tempo e lo spazio con un inevitabile movimento.

Singolare l’installazione allestita da Nabil a Fermo: una stanza buia con un collage di occhi, orologi e scarpe a simboleggiare lo scorrere incessante del tempo e l’uomo che, intrappolato in questa corsa senza sosta, non ha più bocca e occhi per parlare e vedere. Angeli, universo e terra sono i protagonisti delle opere di Andrea Marco Panarelli. In ogni angolo della sala troneggiano le astratte sculture in legno di Luigi Ferretti. La presentazione dell’evento, domenica scorsa, è stata tenuta da Simona Bianchini dell’Associazione culturale Giovani Geniali. Al taglio del nastro era presente l’assessore alla Cultura Francesco Trasatti: “E’ un evento che dimostra la necessità di spazi per l’arte contemporanea nella nostra città”, ha sottolineato. La mostra resterà aperta tutti i giorni dalle 17 alle 20 o su prenotazione chiamando il numero 3355448613.

CORRIERE ADRIATICO  –   Lunedì 7 Maggio 2012         

FERMANO    Inaugura la mostra  Sculture di Castello

Fermo – Le molteplici forme dell’espressione artistica protagoniste della  mostra allestita nei locali della contrada Castello. Sculture, pitture e istallazioni che parlano un unico linguaggio, quello dell’arte  contemporanea, in una collettiva che riunisce opere di Nabil, Luigi  Ferretti e Andrea Marco Panarelli. L’esposizione, inaugurata ieri  pomeriggio nello stabile di via Corsica che in passato ospitava la palestra dedicata al pittore fermano Pende, resterà aperta fino al 16  maggio. “That’s contemporary”, questo il titolo della mostra, è ideata  da Arte Contemporanea in collaborazione con le contrade Castello e  Molini Girola. Al taglio del nastro era presente Camilla Boemio. La  mostra resterà aperta tutti i giorni dalle 17 alle 20.

LA NUOVA FERRARA  –  6 febbraio 2011 
“Quando l’arte contemporanea esplora l’infinito” – La rassegna ‘Il tempo, lo spazio e l’energia vitale’ all’Altrove

FERRARA –  Ieri si è inaugurata la prima rassegna del nuovo Progetto 2011 dello Spazio D’Arte “L’Altrove” di Francesca Mariotti che verte sul tema “Il tempo lo spazio e l’energia vitale”. Dopo l’interesse per un percorso di esposizioni centrate su una tematica e sviluppate nell’arco dell’anno con incontri e conferenze, performance e letture, Francesca Mariotti vuole focalizzare l’attenzione su quanto l’Arte contemporanea e la cultura in generale porga attenzione a ciò che succede nei rapporti tra l’Uomo e lo Spazio che lo circonda, il Tempo stesso in cui vive e questi due concetti come interagiscono con la sua Energia vitale e l’Energia della Natura stessa di cui è parte. L’inizio è forse proprio per questo incentrato su ciò che maggiormente affascina l’immaginazione e la voglia di sapere che da sempre ci caratterizza: l’Infinito come concetto, luogo e tempo, di cui ancora oggi non si riesce a dare una definizione completamente condivisa e comprovata. In-finitum: ovvero ciò che è senza fine, illimitato; ma anche non-finito, l’incompiuto. Molti grandi del Rinascimento hanno percorso questa strada del “consapevolmente incompiuto” (Michelangelo, Leonardo, Tiziano). Sfaccettature diverse di un termine ambiguo e affascinante che mette in gioco le categorie del tempo e dello spazio. E’ possibile parlare di tempi e spazi infiniti?? forse solo nell’Arte si riesce a darne il senso… Un modo di rappresentare l’infinito nell’arte è, sempre più spesso, quello attraverso l’illimitato, come l’Orizzonte, il Cielo, il Cosmo. Ma possiamo anche parlare del tempo ciclico, che è anche quella una versione dell’Infinito nel Tempo. Ebbene in arte si può rappresentare qualcosa di ciclico. Ad esempio, il nastro di Moebius, la spirale, il frattale, quante espressioni e quanti modi diversamente poetici o geometrici, colorati o monocromi, tutti per una stessa emozionante idea che l’Uomo spesso non sa definire e comprendere! Emozioni e ragionamenti che l’artista ha spesso fatto sue e che ha espresso ed esprime attraverso le teorie e le tecniche più diverse. Oggi come ieri, sempre molto coinvolgenti gli artisti ci propongono il Tempo e lo Spazio Infinito per una interpretazione della vita stessa e della sua stessa ragione. La “vera vita” dell’anima e dall’anima dell’Umanità, descritta cantata e mostrata dagli artisti, unici detentori di una sensibilità fuori dal comune. Gli artisti partecipanti sono: Mauro Malafronte, Claudio Capecchi, Paola Marchi, Nabil Al-Zein, Stefano Santillo, Rosamaria Benini Esposito, Paolo Alberico, Paolo Repetto, Daniele Perilli.

STORIA DELL’ARTE ITALIANA DEL  ‘900 GENERAZIONE ANNI QUARANTA Giorgio di Genova – Bora edizioni – Tomo II pagg. 958 – 959

 (5) Cfr. Generazione anni Quaranta, I tomo, pp. 647-648 e la nota 190, in cui do qualche notizia sul Gruppo ZON e gli altri citati al riguardo diparta Pilone . Nato nel 1996 a Montesilvano (PE), oltre a Perrottelli e alla Pilone, nonché Renato Milo, il Movimento Iperspazialismo Geometrico comprendeva gli abruzzesi Ettore Le Donne, Nicola Costanzo, Giuliano Cotellessa, Paolo Galante, Cesare Iezzi, Giuseppe Masciarelli, Antonio Paciocco, Giuliano Giacintucci, i veneziani Tiziana Baracchi, Riccardo Dabalà, il triestino Gianluca Ferronato, la francese Yolaine Carlier. In seguito il movimento si modificò alquanto, tanto che nella mostra dell’inizio del 2007 Movimento Iperspazialista. Itinerario dell’arte oltre curata da Leo Strozzieri allo Studio Soligo di Roma (12 genn. – 3 febbr. 2007), i componenti risultavano Luisa Bergamini, Giovanni Boldrini, Fabrizio Campanella, Alessandro Carlini, Isabella Ciaffi, Maria Pia Dandone, Andrea P. Damiani, Anna Donati, Umberto Esposti, Maria Cristiana Fioretti, Giovenale, Cesare Iezzi, Ettore Le Donne, Giuseppe Masciarelli, Nabil, Innocenzo Odescalchi, Antonio Paciocco, Giorgio Pahor, Monica Pennazzi, Alessandro Perinelli e Massimo Pompeo.

 

 

 

Albatros - dicembre 2008

Albatros    dicembre 2008                           

 

LA VOCE MISENA    11 settembre 2008

“L’arte nella diversità”Ad Arcevia una varia mostra di arte contemporanea – Un incontro tra artisti di terre lontane

Nel cuore storico urbano, il senatore Baldassarri taglia il nastro insieme all’assessore provinciale alla Cultura, Carlo Maria Pesaresi, al sindaco Silvio Purgatori, all’architetto Massimo Bergamo ed al direttore artistico Massimo Nicotra. Le stesse personalità spiegano al folto ed attento uditorio la portata della Mostra Collettiva di Arte Contemporanea, con cui l’Artcevia International Art Festival va ad affrontare l’ultimo mese del proprio calendario, in chiave multimediale e polidirezionale. In sintesi: un elevatissimo numero di proposte, atte a favorire il ricco dialogo nell’assoluta diversità dei punti di vista, come peraltro già ampiamente espresso da ognuno dei Castelli di Arcevia, sede di rassegne, installazioni ed eventi. Applauso spontaneo rivolto al pool ideatore e promotore: India nel Cuore, Ager Gallicus, Comune di Arcevia, Cgroup (Sandrina Ottaviani, Anna Terenzi, Carla De Angelis, Carla Morelli, Davide De Angelis, Claudia Vianello). Arcevia si manifesta ancora di più quale crocevia dei linguaggi artistici contemporanei, pronta a defilarsi dalle imperanti logiche di mercato, a valorizzare i giovani talenti, ad imprimere energia ai coraggiosi diversi, ad andare provocatoriamente e costruttivamente “contro”. Non per nulla c’è anche il ControFestival (Ignazio Frasu, Antonella Sassatelli ed affini), che ammonisce (non giudicare senza conoscere), incoraggia gli spiriti liberi (“gli artisti hanno spesso l’ingrato compito di fare da apripista”), ridipinge il ritratto di Arcevia (“una città diversa che dovrebbe essere presa ad esempio, una città che dovrebbe essere quella di tutti”). Non per nulla c’è Nabil (Al Zein): artista di origine siriana che costringe alla riflessione con la sua scultura viva “Oil” (inno alla pace e contro le guerre), con la sua installazione nel Palazzo dei Priori (Il Tempo: schiavitù e Vanità), con il suo Chiodo Fisso (spazialismo – tecnica mista) e con il suo (nonostante tutto) inguaribile ottimismo (ottimamente reso dal servizio televisivo di Carlo Ceresani). In chiave promozionale, per Arcevia e per le Marche: un’occasione eccellente, per far ancora esclamare al nuovo visitatore: “Non sapevo che ci fosse!” (e per farlo poi tornare e ritornare, ed in bella e folta compagnia). Umberto Martinelli

AVANTI!     LIBRI & CULTURA                domenica 15 giugno 2008 

(articolo pubblicato anche su:  Positano News, Comune di Pignataro, ilbrigante.com, teatroespettacolo.org, ecomatrix.it, Il Resto del Carlino)

“Richiami Convergenti”-   la mostra della Fondazione Don Giovanni Zanandrea di Cento –  Un incontro tra artisti di terre lontane

 La mostra “Richiami Convergenti” – con opere recenti di Luisa Bergamini, Lucia Buono, Maria Pia Daidone, Umberto Esposti, Biagio Longo, Dante Mazza, Nabil, Monica Pennazzi, Angela Rapio, Myriam Risola – sarà inaugurata mercoledì prossimo, alle ore 19, alla “Fondazione Don Giovanni Zanandrea Onlus” (Via Ugo Bassi, 49) di Cento (Ferrara). Tra i vari interventi, vi sarà anche quello di Giovanni Pirani, Presidente della “Fondazione Don Giovanni Zanandrea Onlus”. Questa collettiva vuole essere un segnale, seppur minimo, di verifica dello stato dell´arte in Italia. È un incontro tra artisti, ben conosciuti ed apprezzati, di diverse aree geografiche italiane, che hanno partecipato con opere di qualità a varie rassegne e manifestazioni. Parte degli introiti ricavati dalla vendita delle opere sarà devoluta alla “Fondazione Don Giovanni Zanandrea Onlus”. La mostra sarà visitabile fino a domenica 13 luglio con il seguente orario: mercoledì, giovedì e venerdì dalle ore 17 alle 21; la domenica dalle 10 alle 13.    La Bergamini nel suo studio cerca di ricavare forme sintetiche. Elabora, taglia, sfuma. (…).  Lucia Buono ha sempre riconosciuto nel mare e nelle sue radici fonti ideali d’ispirazione. (….). Maria Pia Daidone continua a tessere redazioni pittoriche intriganti ed, in particolare, sagome dal sapore magico, di recentissima datazione, (….). Umberto Esposti è uno scultore e lavora riabilitando oggetti dismessi e riconverte vari materiali (….). Biagio Longo si esprime con l´utilizzo di materiali semplici reperiti in natura, come le pietre e i grossi sassi (…). Dante Mazza con rarefatte composizioni sostanzia attese cromatiche in possibili, future certezze che oserebbero afferrare acuti respiri dell´anima(…). Nabil, nell’attuale comprensione delle arti visive contemporanee è, senz’altro, figura da apprezzare, perché motiva l’urgenza del cambiamento, la volontà di far scattare le sintesi per i propri lavori. Privilegia con chiaro intendimento, mirando il respiro del tempo, proiezioni di un intimo sentire. Le sue odierne elaborazioni si posizionano a scandire una successione di istanti misurati e, difatti, si colgono nelle sue composizioni nuove combinazioni, insistenti ed armonizzate, e franche consapevolezze. Monica Pennazzi nel solco e nell’ambito di un linguaggio volutamente astratto riesce a determinare opere che delineano immagini sintetiche (…). Angela Rapio con le recenti sensibilità accoglie uno sversamento di umori ulteriori, di “mappe del mondo”, di “geografie umane” (…). Myriam Risola riesce a far respirare nelle sue opere fantasia e libertà. Fantasia di colori e di segni (…). Maurizio Vitiello

 

ALBATROS  – anno ottavo, numero 76, marzo 2008

“L’iperspazialismo iperfantastico di Nabil”

 L’eclettico Nabil nella sua arte privilegia con chiaro intendimento, mirando il respiro del tempo, proiezioni di un intimo sentire. Le sue odierne elaborazioni si posizionano a scandire una successione di istanti misurati, e, difatti, si colgono nelle sue composizioni nuove combinazioni, inesistenti ed armonizzate, franche consapevolezze. L’attuale pittura dell’artista presenta realtà trasparenti e proiettive; alcune sequenze sminuzzano arcobaleni e governano corpi geometrici aggettanti. Le nuove aperture recepiscono, comunque, cromatismi mediterranei, intervallati da tagli pellicolari di luci, ed abilitano a palpitare isole fluttuanti di sapore iperfantastico, diremmo di risuono iperspazialista. Echi vitalissimi e freschi impulsi estroflettono serene molteplicità d’ambientazione per riproporre impronte, ma anche dissidenze. Si leggono ritmi e variazioni di una pittura che vuole intendere il cosmo come campo attrattivo. L’artista vive il piano estetico con passaggi e mediazioni, ma non avverte ostacoli. La presa di coscienza di Nabil misura perlustrazioni, e rifiniture, d’estrazione grafica, sussultano su una rete di appoggi compositivi. Egli rastrella e solleva circonferenze e spaccature, e nelle realizzazioni sciolte intende trattare redazioni, interpolate da variazioni monocromatiche. Certamente, le incognite dell’infinito sembrano configgere con le temperature dell’artista che vanno dal fabulistico al severo raziocinio. Nelle sue opere si sfiorano isole e geometrismi e nelle pieghe dei ventagli delle soluzioni si staglia una pluralità di versioni. Caratterizzazioni e vibrazioni indicano passaggi. Nelle consegne dei lavori di Nabil domina lo spazio guadagnato e salti e scatti riescono ad intervallare luci ed ombre ed immagini insolite. L’artista, dettaglio su dettaglio, riesce a comporre e a definire vitalità segniche. La sua immaginazione creativa serra adattamenti di incanti e di malie, che risucchiano cadenze visive di un “iter” guidato da una mentalità solida, eppure aperta. Emerge la voglia dell’artista di esprimere scintillanti rifrazioni e squillanti riflessi. Maurizio Vitiello

 

POSITANO NEWS   –   Giornale On Line di Positano, Costiera Amalfitana, e Penisola Sorrentina  –     sabato 26 gennaio 2008

Tolentino (MC).

I canti iperspaziali di Nabil.

P. P. 7 - installazione su tela - box in plexiglas cm 200 x 200 x 4

Nabil continua a lavorare e a vivere in terra italiana. Lui non ha dimenticato Damasco, città in cui è nato, e, di tanto in tanto, la riproduce, in quadri di piccola e media entità, e si nota che l’ama, perché vengono fuori teatri di poesia. L’artista ha sempre riconosciuto nel mare e nelle sue radici potenzialità espressive; e fonti ideali d’ispirazione lo sono i profumi, gli odori, le brezze, i venti, la sabbia, la calura. Il fondo pittorico, prima del periodo gestual-informale e della fase iperspazialista, ancora in atto, era ben articolato, quasi si rappresentava in una sorta di filosofia visiva tutta imperniata ad abbracciare il fascino del Mediterraneo. Nell’attuale comprensione delle arti visive contemporanee sono, senz’altro, da apprezzare figure come quella di Nabil, che motivano l’urgenza del cambiamento, la volontà di far scattare le sintesi per i propri lavori. Privilegia con chiaro intendimento, mirando il respiro del tempo, proiezioni di un intimo sentire. Le sue odierne elaborazioni si posizionano a scandire una successione di istanti misurati, e, difatti, si colgono nelle sue composizioni nuove combinazioni, insistenti ed armonizzate, franche consapevolezze. L’attuale pittura di Nabil presenta realtà trasparenti e proiettive; alcune sequenze sminuzzano arcobaleni e governano corpi geometrici aggettanti. Emerge, poi, che nella sua rapida tessitura immaginaria non si sollevano più miraggi, ma agitazioni minimali. Le nuove aperture recepiscono, comunque, cromatismi mediterranei, intervallati da tagli pellicolari di luci, ed abilitano a palpitare isole fluttuanti di sapore iperfantastico, diremmo di risuono iperspazialista. Echi vitalissimi e freschi impulsi estroflettono serene molteplicità d’ambientazione per riproporre impronte, ma anche dissidenze. Si leggono ritmi e variazioni di una pittura che vuole intendere il cosmo come campo attrattivo. L’artista vive il piano estetico con passaggi e mediazioni, ma non avverte ostacoli. La presa di coscienza di Nabil misura perlustrazioni, e rifiniture, d’estrazione grafica, sussultano su una rete di appoggi compositivi. Nabil sta motivando un’altra ed ulteriore sequenza per sostanziare multiple indagini, che sottintendono inestinguibili pulsazioni. Rastrella e solleva circonferenze e spaccature e nelle lacerazioni e nelle realizzazioni sciolte intende trattare redazioni, interpolate da variazioni monocromatiche, segnatamente dinamiche. Addendi di semantiche astratte impegnano il suo senso del mondo, con i suoi perimetri ed il suo nucleo. Certamente, le incognite dell’infinito sembrano confliggere con le temperature dell’artista, che vanno dal fabulistico al severo raziocinio. Nelle sue opere si sfiorano isole e geometrismi e nelle pieghe dei ventagli delle soluzioni si staglia una pluralità di versioni. Caratterizzazioni e vibrazioni indicano passaggi. Nelle consegne dei lavori di Nabil domina lo spazio guadagnato e salti e scatti riescono ad intervallare luci ed ombre ed immagini insolite. L’artista, dettaglio su dettaglio, riesce a comporre e a definire vitalità segniche. La sua immaginazione creativa serra adattamenti di incanti e di malie, che risucchiano cadenze visive di un “iter” guidato da una mentalità solida, eppure aperta. Emerge la voglia dell’artista di esprimere scintillanti rifrazioni e squillanti riflessi. Nelle opere di Nabil si leggono variazioni e dinamicità ed una gran voglia d’astrattismo. Cadenze cromatiche tracciano e riafferrano varchi, respiri, uscite ed aperture significative. Quest’alternarsi di sospensioni fisiche riesce a staccare contraccolpi, nuovi riflessi operativi.  Maurizio Vitiello

 

RINASCITA – Muse     Giovedì 6 settembre 2007  

ARTE CONTEMPORANEA  Silvi Marina di Teramo – Elena Club Resort

Le avanguardie

 Lo studio 2b di Bergamo, in occasione del centenario della nascita di Bruno Munari (nella foto) (Milano 1907 – 1998), ha voluto presentare la sua raccolta di opere di scultori, pittori, designers di livello internazionale, nella sede dell’Elena Club Resort di Silvi Marina di Teramo, con una scelta di opere d’arte contemporanea comprese tra il 1967 e il 2007. (…..) Una mostra che resterà aperta fino al 20 settembre e che offre una suggestiva panoramica dell’arte contemporanea nelle sue varie espressioni e la partecipazione di artisti che hanno, nel frattempo, raggiunto quel respiro internazionale che conferma il loro valore e apportato le varie innovazioni subite dalla tradizione ma anche saputo eccellere per la creatività sempre specifica dell’arte italiana. Infatti, se noi scorriamo i nomi degli artisti le cui opere sono presenti in questa mostra, possiamo seguire il percorso delle avanguardie novecentiste con l’ausilio di chi si è reso protagonista della ricerca artistica e della realizzazione di afflati che hanno suggerito opere importanti ad artisti che sono divenuti realtà tangibile ed ammirevole. Getulio Alviani, Udine 1939, fu protagonista dell’arte cinetica come Nabil Al-Zein, Damasco 1944, lo fu per l’arte iperspazialista, come Ettore Le Donne, Rivisondoli 1950, che quel Movimento fondò insieme a Cesare Iezzi, Chieti 1958, ed altri innovatori, e fa parte del Gruppo Immanentista che evidenzia una personalità di tutto rilievo per la sua attività ed i risultati raggiunti pur nella sordità del mondo dell’arte contemporanea alla quale apporta quella linfa di creatività che gratifica gli spiriti nella diuturna ricerca di nuove espressioni realizzando opere che rimangono esempio per tanti che su quella via intendono procedere. (….) Vorremmo continuare ma, siccome sono ben 36 le opere rispecchianti la genialità di altrettanti artisti, pensiamo sarebbe troppo lungo e oltre che pleonastico perché la caratura delle opere esposte parla in modo veramente eloquente (e tutti lo meriterebbero) quindi, dopo aver accennato al grande Bruno Munari, colui che si ritagliò un posto di eccellenza nel panorama artistico del rinnovo dell’arte del ventesimo secolo, invitiamo gli amanti dell’arte ed i curiosi delle innovazioni che il secolo appena passato ha apportato al concetto dell’arte, di andare a vedere questa stupenda mostra perché si renderanno conto che l’arte possiede una vitalità da non permettere che ci si accontenti del grande passato ma che un bagno di novità non fine a se stessa, è necessario per dare all’arte quella rappresentatività della variazione dello spirito umano che, aggiunta alla tecnica, può suonare nuova musica, plastica e pittorica,capace di soddisfare le sempre nove esigenze dell’anima umana. La mostra ci ricorda in giusta misura quanto affermò PEtros che mai si diede per vinto e credeva nella funzione dell’arte come portato dal progresso e della sua incidenza nella vita: “La speranza della pittura. Fino a che c’è pittura la quale, nonostante le profezie sulla morte dell’arte, sempre sarà, per me sarà vita”. Vita in tutti i sensi per ognuno, sia pittore che fruitore, perché sostanza insostituibile di ogni processo della civiltà della quale è motore per far vivere lo spirito nell’area del bello, dell’umano con quella forza che solo le grandi avventure promettono e realizzano. G. F.

 

L’Ora dell’Abruzzo – L’ORACOLO           Sabato 25 agosto 2007

MAIL ART

A Silvi Marina il 1° Memorial “Elena Maria Di Ridolfi” di Arte Contemporanea presso l’Elena Resort Club

Quarant’anni di AVANT-GARDE dello Studio 2B di Bergamo 1967-2007

 Il Maestro Lorenzo Boggi ha voluto festeggiare nel suo Abruzzo il quarantesimo anniversario di un’attività artistico-culturale svolta con successo fuori dalla regione con una rassegna internazionale visitabile fino al 20 settembre.

Troppi anni gettati alle ortiche sono stati quelli trascorsi in Abruzzo in fatto di mostre d’arte e di attività culturali, nelle quali si è sempre preferita la quantità (allestimenti di mostre “disastrate”) alla qualità.(….) Durante i suoi soggiorni in Abruzzo, Lorenzo Boggi si è reso conto del degrado dell’arte, (…) Il Maestro di Chieti, pittore e divulgatore dell’arte contemporanea, emigrò a Bergamo alla fine degli anni ’50. Ha sentito il bisogno di festeggiare i 40 anni di attività nella sua amata terra d’Abruzzo, con la mostra di Silvi intitolata “Quaranta anni di AVANT-GARDE dello Studio 2B 1967-2007”. (….) Ha pensato bene di far conoscere le neoavanguardie artistiche in Abruzzo, offrendo uno spaccato delle varie tendenze dell’arte visiva italiana e non solo. Ha portato a Silvi Marina un vento nuovo, con opere di artisti di livello internazionale che perseguono una ricerca d’avanguardia, diversi di loro sono stati tra gli invitati alle varie edizioni della Biennale di Venezia (….) L’evento inaugurato il 20 luglio 2007 è dedicato alla memoria di Elena Maria Di Ridolfi, (…) Oggi l’Elena Club Resort ospita l’importante evento, grazie alla sensibilità dei dirigenti dell’Agenzia Immobiliaredella “MACRINUM” di Silvi Marina, (…). In esposizione vi sono opere di 36 artisti internazionali. Particolare risalto assume l’Omaggio dedicato a Bruno Munari (…). Gli artisti espositori meritano di essere citati tutti. (….) Nabil Al-Zein, (Damasco, 1944), pittore, sperimentatore di nuovi linguaggi espressivi, ha aderito già da oltre un anno al Movimento Iperspazialista. (….) Ettore Le Donne

 

IL TEMPODomenica 5 agosto 2007

SPETTACOLANDO

Silvi Marina

Una mostra d’arte contemporanea per i quarant’anni dello “Studio 2B”

PESCARA – Opere di pittori e scultori di livello internazionale in mostra al primo Memorial Elena Maria Di Ridolfi, organizzato presso l’Aparthotel “Elena club resort” di Silvi Marina dallo Studio 2B – Boggi Arte di Bergamo per celebrare i suoi 40 anni di promozione dell’arte contemporanea. La rassegna resterà aperta sino al 20 settembre 24 ore su 24. (…..) La mostra mette a confronto pittori, scultori e designers di calibro internazionale: Getulio Alviani, Nabil Al-Zein, René Audebès, Cesare Tenaglia, Luisa Bergamini, Lorenzo Boggi, LeoNilde Barabba, Mario Costantini, Giancarlo Costanzo, Maria Pia Dandone, Franco D’Aleffe, Elio Di Blasio, Fernando Di Nicola, Franco Di Pede, Bruno di Pietro, Umberto Esposti, Luigi Faccioli, Pietro Garofano, Franco Giuli, Francesco Guerrieri, Cesare Iezzi, Ugo La Pietra, Ettore Le Donne, Antonio Matarazzo, Clodoveo Masciarelli, Gabi Minedi, Bruno Munari, Alessandro Perinelli, Massimina Pesce, Diego Pierpaoli, Carlo Pilone, Giuseppe Riccetti, Gabriella Ruggeri, Giancarlo Scannella, Stefano Soddu e Nane Zavagno. (….)

 

JournalBooks.it             Venerdì 8 giugno 2007

Al “Museo dei Tarocchi” inaugurazione della mostra “22 Artisti per 22 Arcani”

Nell’ambito del VII Festival Hermatema (Scienze Arti Alchimia – tra arte, musica, spettacolo, conferenze e performances ed esposizioni -) sarà inaugurata al “Museo dei Tarocchi” (Via A. Palmieri, 5 40038 Riola – Bologna; 051.91.65.63 – 051.91.67.50 – 339.467.58.26 – 348.813.88.15; www.museodeitarocchi.net – www.bolognamagica.com) venerdì 22 giugno 2007, alle ore 18, la mostra, curata dal critico partenopeo Maurizio Vitiello, intitolata “22 Artisti per 22 Arcani“ con opere originali di Monica Pennazzi, luna; Maria Cristiana Fioretti, sole; Maria Pia Daidone, eremita; Luisa Bergamini, torre; Giovanni Boldrini, morte; Arturo Borlenghi, bagatto; Alessandro Carlini, ruota della fortuna; Umberto Esposti, amanti; Antonio Fomez, giustizia; Giuseppe Antonello Leone, papessa; Franco Lista, giudizio; Chiara Strozzieri e Chiara Catalani, diavolo; Romy Nardi, imperatrice; Ettore Le Donne, matto; Nabil, mondo; Massimo Pompeo, stelle; Giovanni Lacatena, appeso; Cesare Iezzi, imperatore; Alessandro Perinelli, carro; Clara Rezzuti, temperanza; Benvenuto Succi, forza; Gianni Rossi, papa.    (…)

Questo “mazzo” di tarocchi imperniato a “rispondere” sul rapporto con l’alchimia diventerà un “must”, un “cult” nel mondo dei collezionisti di tarocchi. I collezionisti potranno visionare, gustare, “guadagnare” immagini insolite, redatte con amore, più che con sapienza; venute, insomma, fuori da uno studio all’approccio con i tarocchi, prima, e con l’alchimia, poi. I tarocchi sono “sentiti”, si percepisce il rapporto che molti hanno con le carte per antonomasia e l’urgenza di altri di toccarli, tastarli e palparli, quasi si nascondesse un mondo probabile da perlustrare con un telescopico imbuto che solletica o picchia su un orizzonte possibile di arcani da praticare per “afferrare” meglio la vita. E, difatti, gli artisti hanno cercato di assicurare sostanza alle attese e ai passaggi che respirano; hanno indugiato con un contatto “estremo” per allargare una presa di coscienza, corroborata anche dalla disamina di ciò che si sedimenta nella vita. Maurizio Vitiello

POSITANONEWS                   Mercoledì 17 gennaio 2007

OLYMPUS DIGITAL CAMERA Roma.  Successo della mostra sull’Iperspazialismo allo “Studio Soligo”

  È stata inaugurata, con un fortissimo successo di pubblico e di critica, venerdì 12 gennaio 2007,  allo “Studio Soligo” di Roma, via Emanuele Gianturco n. 5, la mostra “MOVIMENTO IPERSPAZIALISTA: ITINERARIO DELL’ARTE OLTRE”, a cura di Leo Strozzieri, progettata in collaborazione con la Fondazione “Luigi Faccioli” di Roma, già presentata nei mesi scorsi a Latina e a Benevento in occasione del “Premio Razzano”.

 Segnaliamo, con anticipo, che mercoledì 24 gennaio 2007, alle ore 10.30, del mattino, su RAI 2, nella rubrica “Nonsolosoldi” andrà in onda un servizio sulla mostra iperspazialista, realizzato allo Studio Soligo di Roma.

Sono stati presenti molti critici, giornalisti, artisti, attori ed altri “addetti ai lavori”.  Abbiamo riconosciuto i critici Luigi Tallarico, entusiasta dei lavori esposti, e Paolo Balmas, arrivato sul filo del “fine-mostra”.

 L’attore Pierluigi Cuomo, che ha lavorato, da giovane, in “Ferdinando”, con il grandissimo commediografo Annnibale Ruccello, prematuramente scomparso, e con il regista Bruno Corrucci, in “Classe di ferro”, ha dialogato con artisti ed artiste, tra cui Giusi Cerami, architetto ed ora emergente nel campo delle arti visive, con alle spalle un’interessante mostra allo spazio “Agenzia Arte Contemporanea” di Napoli.

 Sottolineamo che Luigi Paolo Finizio, docente di Storia dell’Arte all’Accademia di Belle Arti di Roma ha voluto vedere già al mattino l’esposizione e Raffaella Soligo ha aperto, in anticipo, i battenti.

 Liliana De Curtis, figlia del “principe del sorriso” Totò, ha salutato tutti gli intervenuti dopo le comunicazioni del critico Leo Strozzieri, della pubblicitaria Chiara Strozzieri e del critico napoletano Maurizio Vitiello, che ha aperto la serata artistica con un breve excursus storico-critico.

 Il bravissimo giornalista-RAI Fulvio Migliaccio, estremamente puntuale nella cronaca e punta magistrale di “Radio Azzurra” di Napoli, negli anni Ottanta, l’artista Laura De Carli, il gallerista Alessandro Massi, l’artista-designer Roberta Amurri, l’attenta fruitrice d’arte Susanne Girardi, ad esempio, tra i tantissimi che hanno veramente affollato il prestigioso spazio dello “Studio Soligo”, hanno apprezzato il movimento e le opere esposte.

 Il Movimento, sorto nel 1996 tra le città di Chieti, Pescara e Venezia, ad opera di un gruppo di artisti tra cui Antonio Paciocco, il teorico, Ettore Le Donne che ne è l’animatore, Giuseppe Masciarelli e Cesare Iezzi, conta attualmente 26 aderenti: ai quattro suddetti si sono aggiunti, nel tempo, Luisa Bergamini, Giovanni Boldrini, Fabrizio Campanella, Alessandro Carlini, Isabella Ciaffi, Maria Pia Daidone, Andrea P. Damiani, Anna Donati, Umberto Esposti, Maria Cristiana Fioretti, Giovenale, Nabil, Innocenzo Odescalchi, Giorgio Pahor, Monica Pennazzi, Alessandro Perinelli, Massimo Pompeo.

 Da segnalare, poi, che in questa mostra sono state presentate, all’ultimo momento, anche opere di significative personalità, accolte nell’ambito dell’Iperspazialismo: “in primis” i maestri Achille Pace, a suo tempo tra i fondatori del Gruppo Uno, ed Eduardo Palumbo, massimo esponente del Neofuturismo, nonché Angelo Manca e Renato Spagnoli, esponenti del Neocostruttivismo, in ultimo il giovane Gian Battista Morana, dalla qualificata mano geometrica. Maurizio Vitiello

 

IL QUOTIDIANO DI CASERTA Giovedì 13 gennaio 2007

IL QUOTIDIANO DI CASERTA
Giovedì 13 gennaio 2007

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ALBATROS - Anno VII - n. 63 - gennaio 2007

ALBATROS – Anno VII – n. 63 – gennaio 2007